In realtà, le foto su Twitter non sono ancora neanche ufficialmente supportate, quindi dire "taggare" una foto su Twitter non si può dire senza incorrere subito nei sopraccigli alzati degli espertoni. Ci sono però dei servizi esterni a Twitter, che però ne sfruttano a dovere le funzionalità, che possono fare in modo che le vostre foto possano essere condivise attraverso il social network più alla moda del momento, e cioè quello che cinguetta, il nostro Twitter.
Il sito in questione si chiama TwitPic, e molto presto non potrete più farne a meno. Non è neanche necessario iscrivercisi per usarlo: basta fare login con i propri nome utente e password di Twitter, e il gioco è fatto.
Dopodiché, caricate pure la vostra foto attraverso la comoda mascherina che cercherà il file della foto nel vostro hard disk. Ora viene il bello.
La foto potrà essere accompagnata da un breve messaggio (indovinate un po': 140 caratteri), che diventerà un vero e proprio tweet nel vostro profilo, che gli amici di Twitter che vi seguono leggeranno come tutti gli altri. Solo, il tweet così prodotto avrà una particolarità: un link che rimanda alla pagina di TwitPic in cui la foto che abbiamo caricato è ospitata. I nostri amici potranno commentare direttamente dalla pagina di TwitPic, e le loro risposte, una volta loggati dentro con le loro credenziali Twitter all'interno di TwitPic, saranno a loro volta dei tweet nella loro timeline, ma non ne perderete traccia, resteranno sempre leggibili nella pagina della foto, un po' come con le foto di Facebook, ma molto, molto più divertente.
Un consiglio, che fra l'altro risponde alla domanda del titolo del post. Nel messaggio che scriverete come accompagnamento delle foto caricate e condivise su TwitPic, e dunque su Twitter, inserite i nick degli eventuali amici che compaiono nella foto. E' come taggarli su Facebook. Guardate l'esempio qui sotto e divertitevi.
domenica 3 maggio 2009
lunedì 23 febbraio 2009
Cosa vuol dire retweet?
La pratica del retweet (o re-tweet, o ancora semplicemente abbreviata in RT, nei post) è molto diffusa fra gli utenti americani o internazionali di Twitter, ma pressoché sconosciuta agli italiani. Un retweet è un post su Twitter che ne riprende semplicemente e direttamente un altro, aggiungendo la sigla RT e un reply all'utente citato. Nella forma più ortodossa, un retweet non comprende che pochissime parole di commento, sia per via della necessaria brevità in Twitter, sia per mantenere il più possibile intatto il senso del tweet che, così, viene rapidamente propagato in giro per la twittosfera. Il retweet vale sia per i post che contengono link, sia per quelli che non ne contengono, anche se la pratica è nota soprattutto per i post del primo tipo.
E' strano che il retweet non sia molto diffuso in Italia, vista e considerata la tendenza italiana a costituire élite e a ingraziarsele in tutti i modi possibili, anche su Twitter e nella blogosfera in generale. Del resto, questa mancanza di diffusione può derivare anche dal numero relativamente ridotto di utenti che utilizzano client esterni di Twitter, che rendono il retweet facile come schiacchiare un apposito tasto.
Insieme ai reply, il retweet è la forma più immediata per procurarsi nuovi amici interessanti o interessati ai nostri stessi temi. Ed è anche, usata con le dovute cautele, un modo per informare o intrattenere i nostri follower. E' una macchina estremamente semplice ma, se posta in esecuzione per il giusto argomento e al momento opportuno, può dare dei risultati in termini di viralità per link che pochissimi effettivi strumenti di social bookmarking possono vantare, e forse nessuno. Ed è anche questo uno dei motivi per cui amiamo Twitter: a fronte di un'apparente immobilità, e di una estremizzazione della sua semplicità formale, gli usi che se ne possono fare non solo variano molto nel corso del tempo, ma i suoi stessi utenti se ne costruiscono sempre di nuovi.
Un utente Twitter ne ha fatto l'anima del suo commercio da microblogger, riportando nel suo flusso di post solo quelli che sono stati maggiormente re-twittati. Consigliamo a tutti i lettori a caccia dell'ultima novità di grido di concedere un follow a questo folle.
E' strano che il retweet non sia molto diffuso in Italia, vista e considerata la tendenza italiana a costituire élite e a ingraziarsele in tutti i modi possibili, anche su Twitter e nella blogosfera in generale. Del resto, questa mancanza di diffusione può derivare anche dal numero relativamente ridotto di utenti che utilizzano client esterni di Twitter, che rendono il retweet facile come schiacchiare un apposito tasto.
Insieme ai reply, il retweet è la forma più immediata per procurarsi nuovi amici interessanti o interessati ai nostri stessi temi. Ed è anche, usata con le dovute cautele, un modo per informare o intrattenere i nostri follower. E' una macchina estremamente semplice ma, se posta in esecuzione per il giusto argomento e al momento opportuno, può dare dei risultati in termini di viralità per link che pochissimi effettivi strumenti di social bookmarking possono vantare, e forse nessuno. Ed è anche questo uno dei motivi per cui amiamo Twitter: a fronte di un'apparente immobilità, e di una estremizzazione della sua semplicità formale, gli usi che se ne possono fare non solo variano molto nel corso del tempo, ma i suoi stessi utenti se ne costruiscono sempre di nuovi.
Un utente Twitter ne ha fatto l'anima del suo commercio da microblogger, riportando nel suo flusso di post solo quelli che sono stati maggiormente re-twittati. Consigliamo a tutti i lettori a caccia dell'ultima novità di grido di concedere un follow a questo folle.
Cosa vuol dire retweet?
Iscriviti a:
Post (Atom)